Le uova di Saliato

La rinascita di una donna sessantenne di una piccola tabanka in Guinea-Bissau grazie alla produzione di uova del suo pollaio.

A Bissalanca, piccola tabanka a pochi chilometri da Bissau, si trova il pollaio di Maria Fatima e Saliato.  

Sono due donne che hanno cominciato ad allevare galline ovaiole nel 2020 nell’ambito del progetto “Mettiamo le ali allo sviluppo” promosso da Mani Tese e cofinanziato dall’Unione Europea. 

A seguito di varie vicissitudini legate non solo agli eventi esterni come la pandemia ma anche alle loro vite personali, Saliato e Maria Fatima hanno deciso di unire le forze e prendersi cura delle loro galline insieme. Anziché due pollai a Bissau, ne hanno costruito uno più grande a Bissalanca.  

Amiche di vecchia data, le due signore hanno superato la sessantina e, anche se a volte le difficoltà legate all’età si fanno sentire, la signora Saliato si considera una vera e propria imprenditrice.  

“Non riesco a stare ferma, mi piace molto lavorare e continuare a trovare opportunità lavorative” ci racconta “Amo la mia vita a Bissalanca, fuori dalla confusione della capitale. Qui siamo immersi nel verde ed è bellissimo. L’unica difficoltà è vendere le tante uova che le nostre galline producono ogni giorno. Qui la gente non ne consuma molte perché le persone non ne conoscono ancora a pieno i benefici.” 

“Se non riusciamo a vendere ai nostri vicini, mando le uova a Bissau dove mio figlio si occupa di venderle ai suoi amici e conoscenti. Stiamo anche cercando di costruire una rete di consumatori tra le famiglie dei compagni di classe dei miei nipoti, i figli di mio figli, che vanno a scuola proprio a Bissau. In città, infatti, le famiglie hanno più potere d’acquisto rispetto a una piccola tabanka come Bissalanca”. 

Saliato è molto orgogliosa delle sue uova. “Vorrei che le nostre uova vengano riconosciute come un bene prezioso per l’alimentazione dei nostri bambini” ci spiega “Quello che ancora ci penalizza è la merce senegalese che entra a Bissau a un costo bassissimo… Non è possibile che un prodotto estero costi meno di un prodotto nazionale! Spero che insieme agli altri produttori e produttrici prima o poi riusciremo a cambiare le cose e invertire questa tendenza di mercato. Voglio lavorare per questo. Voglio battermi per i miei diritti.” 

Saliato dice che ha imparato molto da sua madre, che l’ha lasciata a 99 anni. “Ho ancora tanta forza per riuscire ad arrivare alla sua età!” racconta “Negli anni passati qui non avevamo niente. Vivevamo con quello che ci dava la natura. Ma ora che ho scoperto la gioia dell’avere una mia attività non riesco a pensare di tornare indietro. Anzi, mi sto impegnando per cercare di iniziare altri ‘business’. Abbiamo ancora tanti obiettivi che vogliamo raggiungere, non solo come famiglia, non solo come comunità, ma anche come Paese.” 

Saliato si mette a ridere parlando di “business”. È certamente una parola che non fa parte del suo vocabolario quotidiano. Ma c’è tanta forza dietro a questa parola, e tante idee che vuole vedere realizzate. L’idea, per esempio, di unire i pollai e mettersi a lavorare insieme a Maria Fatima è sicuramente un inizio, una strada che le porterà a mettere in comune tante cose oltre all’amicizia. È un modo per fare comunità ma anche per prendersi cura di una comunità più grande. 

“Io ho quattro figli grandi. Sono vedova. Ma la mia vita mi riserva ogni giorno nuove sorprese” conclude Saliato “Ho ancora voglia di imparare tante cose e fare tanto altro! Per esempio, voglio comprare altre galline. Ce ne hanno rubate tredici lo scorso inverno…Ma adesso abbiamo riparato il pollaio e le nostre galline stanno bene e producono tante uova“.