Sulla sostenibilità della filiera dell’avocado in Colombia

Caso studio condotto da Mani Tese all’interno del progetto Food Wave

Siamo nel Quindío, il più piccolo dipartimento della Colombia. Le sue montagne sono meta di turisti ed escursionisti, che vengono a fare trekking e ammirare gli alberi simbolo del paese, le palme da cera, uniche al mondo perché crescono qui a più di 2000 metri di altitudine. Oggi tuttavia al centro dell’attenzione non ci sono questi alberi imponenti, ma una coltivazione nuova che si sta diffondendo in modo vorticoso: l’avocado.

La crescita delle piantagioni è impressionante, trainata dall’aumento di consumi in Occidente, in particolare in Europa. A guardare i dati Eurostat, la Colombia è passata dalle 500 tonnellate esportate verso l’Unione europea nel 2013 alle 85mila del 2021. Nel giro di pochissimo tempo, il paese sudamericano si è imposto come secondo produttore mondiale, dietro il Messico, e come secondo esportatore verso l’Unione Europea dopo il Perù.

Ma se i consumatori occidentali apprezzano il fruttonelle sue variegate e composite declinazioni, questo sviluppo vertiginoso non avviene senza conseguenze nei luoghi di produzione, concentrati prevalentemente in America Latina.

Secondo quanto denunciano ambientalisti, politici locali e attivisti, la crescita senza controllo sta avendo ripercussioni non indifferenti sull’ambiente e sul tessuto sociale delle campagne. L’area in cui si sta sviluppando la produzione è prevalentemente occupata dal bosque andino, un eco-sistema tropicale ricco di biodiversità ma estremamente fragile che, grazie alle sue funzioni di serbatoio di acqua e di deposito netto di carbonio, ha un ruolo importante nella mitigazione del riscaldamento globale.

L’avocado è al centro di uno scontro sempre più acceso, che investe la stessa idea di futuro non solo della Colombia ma del mondo intero e che ci racconta come ogni nostra scelta alimentare produca degli effetti che noi neanche lontanamente immaginiamo.

Per questo motivo Mani Tese ha svolto una missione investigativa sulla filiera dell’avocado in Colombia, che ha portato alla realizzazione di un caso studio.

Questa attività rientra nell’ambito del progetto Food Wave – Empowering Urban Youth for Climate Action”, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dal Comune di Milano, di cui Mani Tese è uno dei partner.

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